La parte migliore di me

Scritto da Francesca Detti e Andrea Gambuzza

Interpreti: Ilaria Di Luca e Andrea Gambuzza

Scene e luci: Lucio Diana

Ambienti sonori: Giorgio De Santis

Costumi: Blender Soluzioni Creative

Con il contributo di Fondazione Sipario Toscana Onlus e Armunia Festival Costa degli Etruschi

Da qualche anno si è fatta sempre più evidente una nuova determinazione, una presa di coscienza sociale, che potremmo identificare come quella dei “padri separati”. Uomini che, dopo una più o meno burrascosa esperienza di separazione, sono costretti nella maggior parte dei casi, ad abbandonare il tetto coniugale, trovandosi a dover affrontare repentini cambi di equilibri di natura affettiva, sociale ed economica.

Partendo da un lavoro di interviste fatte ad alcuni protagonisti di vicende analoghe, tra i quali gli ospiti del Residence dei Babbi, attivato due anni fa dal Comune di Rimini e uno scrupoloso lavoro di documentazione sulle prassi e le normative in tema di affidamento di minori, lo spettacolo vuole osservare da vicino quello che è diventato uno dei disagi simbolo della nostra generazione, tentando di porsi degli interrogativi su una questione che crediamo sostanziale, ovvero: l’assenza di prospettive data dalla rottura degli argini col vecchio modello di famiglia.

Attraverso un confronto commovente e rocambolesco tra un’integerrima assistente sociale, alle prese con il suo primo incarico al rientro da un periodo di pausa forzata e uno sperduto padre separato, in piena fase di “ristrutturazione emotiva”, si assisterà ad un incontrarsi e ad un riconoscersi, per scoprire che tra la prassi e le eccezioni, c’è un filo che ci lega tutti: quello del bisogno del sentirsi accolti e dell’imparare a lasciarsi accogliere. Lei ha qualcosa che non riesce a perdonarsi, lui ha qualcosa da nascondere. Un emozionante duello, tra telefonate inaspettate, angoscianti sospetti e divertenti sorprese.

Un intreccio di reti metalliche ed elementi essenziali – progettati e realizzati, così come il disegno luci, da Lucio Diana – rappresentano l’interno di una casa semi arredata, sottolineando il carattere precario e claustrofobico della condizione dei due protagonisti, mentre una puntuale tessitura sonora agevola il viaggio dello spettatore attraverso le differenti atmosfere, accompagnando i dialoghi serrati di questo incontro-scontro, spesso comici, alle volte struggenti e introspettivi.

l testo dello spettacolo è stato inoltre pubblicato dall’Edizioni Erasmo di Livorno

 

RECENSIONI

Igor Vazzas da Lo sguardo di Arlecchino

Brainstorming Culturale

Il Tempo

Il Gufetto

Scheda Artistica La Parte Migliore di Me

Scheda Tecnica La Parte Migliore di Me

Promo dello spettacolo

Galleria